Beethoven e l’opera italiana

25/06 - 14.47

Oggi vi proponiamo un’antologia di arie da concerto scritte dal giovane Beethoven secondo il modello dell’opera italiana. I rapporti del compositore tedesco con la vocalità italiana sono stati esigui e risalgono perlopiù agli anni di formazione. Tra i suoi scarsi contributi al mondo dell’opera postmetastasiana abbiamo scelto sei pagine.
In apertura e in chiusura due arie per soprano e orchestra. La prima è Primo amore, scena e aria per soprano e orchestra WoO 92 nell’interpretazione di Hanne-Lore Kuhse con la Staatskapelle Berlin diretta da Arthur Apelt. L’ultima è Ah perfido, aria per soprano e orchestra op. 65 con Cheryl Studer accompagnata dai Berliner Philharmoniker sotto la direzione di Claudio Abbado.
Tra queste troviamo quattro pagine per voce e pianoforte, a partire da In questa tomba oscura WoO 133 con Cecilia Bartoli e Andras Schiff al pianoforte. A seguire Dietrich Fischer-Dieskau, accompagnato da Joerg Demus in Lamento d’amore op. 82 n. 2, L’amante impaziente, arietta buffa op. 82 n. 3 e L’amante impaziente, arietta seriosa op. 82 n. 4.

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