30/11 - 18.40
L’ultima parte del ciclo Beethoven 250 prosegue con l’analisi condotta da Marco Mangani sul Quintetto a due viole op. 29. Se c’è un capolavoro misconosciuto all’interno della produzione cameristica di Beethoven, questo è senza dubbio il Quintetto a due viole op. 29. Pur appartenendo cronologicamente alla prima fase creativa beethoveniana, questa pagina presenta già tutti i tratti del suo ‘secondo stile’. A cominciare da un’audacia senza precedenti nell’impiego delle tonalità. Dedicato al Conte von Fries, il Quintetto fu al centro di una vertenza tra Beethoven e la casa editrice Artaria, risoltasi solo apparentemente a favore di quest’ultima.