20/06 - 16.40
Mettiamo a confronto due grandi della tastiera, Artur Rubinstein ed Emil Gilels, nei due concerti per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms.
Artur Rubinstein suona il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in re minore op. 15 scritto da Brahms tra il 1854 e il 1858. Pensato inizialmente come sinfonia, poi come sonata per due pianoforti, questo Concerto fu per Brahms un territorio di sperimentazione. Alla prima esecuzione fu accolto da una pioggia di fischi: il pubblico rimase disorientato dalla mancanza di aderenza ai canoni tradizionali. Soprattutto si lamentò l’assenza di virtuosismo e di spicco dello strumento solista rispetto all’orchestra.
Emil Gilels suona invece il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore op. 83 scritto da Brahms nel 1881 e dedicato al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l’istruttore degli studi giovanili ad Amburgo. Questa partitura, tra le più imponenti dell’autore, si avvicina per la sua grandiosità più a una Sinfonia che a un Concerto classico-romantico. Non a caso si articola in quattro tempi invece dei canonici tre.
In entrambi i casi, accanto ai pianisti troviamo la Chicago Symphony Orchestra diretta da Fritz Reiner.