25/04 - 14.21
Antonio Vivaldi all’opera. Ne ascoltiamo alcuni estratti da due esempi: il dramma storico Tito Manlio e il dramma pastorale La Silvia.
Tito Manlio è una delle tre opere che Vivaldi compose a Mantova, dove tra il 1718 e il 1720 fu maestro di cappella da camera del principe Filippo d’Assia-Darmstadt. Il libretto di Matteo Noris si ispira a un episodio narrato da Tito Livio in Ab urbe condita. La celebrazione delle virtù romane del coraggio e dell’amor di patria si intrecciano, come di consueto, a vicende amorose. Ne ascoltiamo due duetti cantati dai mezzosoprano Ann Hallenberg e Guillemette Laurens: Dar la morte a te mia vita e D’improvviso riede il riso.
Nel 1720 Vivaldi lascia la corte di Mantova per tornare a Venezia, dove viene osteggiato dall’ambiente operistico conservatore. Così l’anno successivo compone La Silvia per Milano in occasione del compleanno dell’imperatrice Elisabetta Cristina, moglie di Carlo VI d’Asburgo. Il libretto è un adattamento dell’omonimo dramma pastorale di Enrico Bissari, rappresentato per la prima volta a Vicenza per la Fiera nel 1710. Mitologia e storia si intrecciano nella storia di Rea Silvia, costretta al sacerdozio vestale e poi madre di Romolo e Remo. Ne ascoltiamo due arie: Quell’augellin, cantata dal soprano Sandrine Piau, e Sei tiranna se un ben fedel, cantata dal tenore Paul Agnew.
Federico Maria Sardelli dirige l’ensemble Modo Antiquo.