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Antal Dorati dirige due pagine di Ottorino Respighi. Il direttore d’orchestra ungherese affronta Antiche arie e danze per liuto, Suite n. 3 e Pini di Roma.
La Suite n. 3 di Antiche arie e danze per liuto comprende la trascrizione per orchestra d’archi di tre brani per liuto del secolo XVI e di uno del secolo XVII. La Suite, scritta nel 1932, si apre con un’Italiana di autore ignoto, seguita da un’Aria di corte di Jean-Baptiste Besard, una Siciliana d’ignoto e una Passacaglia di Lodovico Roncalli. Esegue la Philharmonia Hungarica in una registrazione del 1958.
A seguire la Minneapolis Symphony Orchestra esegue, in una registrazione del 1960, Pini di Roma, scritto nel 1924 e articolato in quattro parti, ognuna segnata da un titolo e da una breve descrizione.
I pini di Villa Borghese: “Giuocano i bimbi nella pineta di Villa Borghese: ballano a giro tondo, fingono marce soldatesche e battaglie, s’inebriano di strilli come rondini a sera, e sciamano via”.
Pini presso una catacomba: “Improvvisamente la scena si tramuta ed ecco l’ombra dei pini che coronano l’ingresso di una catacomba: sale dal profondo una salmodia accorata, si diffonde solenne come un inno e dilegua misteriosa”.
I pini del Gianicolo: “Trascorre nell’aria un fremito: nel plenilunio sereno si profilano i pini del Gianicolo. Un usignolo canta”.
I pini della via Appia: “Alba nebbiosa sulla via Appia. La campagna tragica è vigilata da pini solitari. Indistinto, incessante, il ritmo di un passo innumerevole. Alla fantasia del poeta appare una visione di antiche glorie: squillano le buccine ed un esercito consolare irrompe, nel fulgore del nuovo sole, verso la via Sacra, per ascendere al trionfo del Campidoglio”.