10/11 - 12.40
Chiudiamo la programmazione del mattino con tre pagine di Schumann suonate da András Schiff, considerato uno dei massimi interpreti bachiani. In apertura troviamo Papillons op. 2. A seguire la Sonata in fa diesis minore op. 11 nei tempi: Introduzione, Un poco adagio, allegro vivace – Aria – Scherzo e intermezzo, allegrissimo, lento – Finale, allegro un poco maestoso. In chiusura le Scene infantili, op. 15: Dove si parla di paesi e uomini sconosciuti – Storiella curiosa – A mosca cieca – Fanciullo che prega – Felicità completa – Un importante avvenimento – Sogni … visioni – Presso al camino – Sul cavallo di legno – Quasi troppo serio – Babau – Il bimbo si addormenta – Parla il poeta.
Residente nella campagna fiorentina, András Schiff ha fondato nel 1999 un’orchestra da camera che ha chiamato Cappella Andrea Barca. Il nome è una scherzosa italianizzazione di quello del pianista ungherese. Altrettanto scherzoso il curriculum del fantomatico compositore: “Andrea Barca fu un compositore fiorentino su cui si sanno ben poche notizie, nonostante il diligente impegno dei musicologi moderni. Sarebbe nato tra il 1730 e il 1735 a Marignolle, nei paraggi di Firenze, da genitori contadini. Ebbe una stretta vicinanza con Mozart nel concerto del 2 aprile 1770, nella villa di Poggio Imperiale a Firenze, quando collaborò in veste di girapagine. Dopo quel concerto decise di dedicare la sua vita all’esecuzione delle opere per pianoforte di Mozart; il suo entusiasmo per questa musica lo portò anche a Salisburgo, dove le sue fatiche furono accolte con valutazioni alterne dalla stampa locale; ben presto dunque tornò in Toscana. Tra le sue composizioni l’opera principale è La ribollita bruciata, dramma giocoso in due atti, che può essere considerato il punto culminante della produzione musicale toscana dell’epoca”.