Alfred Brendel interpreta Beethoven

05/11 - 15.40

Il pianista Alfred Brendel interpreta tre pagine di Ludwig van Beethoven: una Sonata, un Concerto e un Quintetto.
In apertura troviamo la Sonata in re maggiore op. 28 «Pastorale». Scritta nel 1801, questa sonata si articola in quattro tempi: Allegro – Andante – Scherzo. Allegro vivace – Rondò. Allegro ma non troppo. L’aspetto arcadico che attraversa la partitura ha generato l’attributo apocrifo attribuitole nel 1805.
A seguire il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in si bemolle  maggiore op. 19 nell’esecuzione dei Wiener Philharmoniker diretta da Simon Rattle. In questo lavoro appare con evidenza il debito di Beethoven nei confronti della straordinaria eredità lasciata in questo genere da Mozart.
In chiusura il Quintetto in mi bemolle maggiore op. 16 per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto. Con Brendel ci sono Heinz Holliger all’oboe, Eduard Brunner al clarinetto, Hermann Baumann al corno e Klaus Thunemann al fagotto. Anche per gli strumenti a fiato, la scrittura mozartiana era un modello imprescindibile. Nell’ambito della musica da camera con pianoforte, Mozart aveva toccato un vertice con un Quintetto composto nel 1784. Per il suo Quintetto op. 16, Beethoven si confrontò direttamente con quel modello, ottenendo una cifra personale, in particolare, nel bellissimo Andante cantabile.

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