04/06 - 15.40
Il violino di Adolf Busch e il pianoforte di Rudolf Serkin sono i protagonisti del concerto che vi proponiamo oggi pomeriggio. Aprono l’ascolto due sonate per violino e pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sonata in mi bemolle maggiore K. 380 e la Sonata in mi bemolle maggiore K. 481. A seguire il Rondò in si minore D. 895 di Franz Schubert e in chiusura la Sonata n. 3 in re minore op. 108 di Johannes Brahms.
Pubblicata nel 1781 dall’editore Artaria di Vienna insieme ad altre, la Sonata in mi bemolle maggiore K. 380 di Mozart è uno degli esempi più riusciti di classicismo musicale. “Le Sonate – scriveva la rivista “Magazin der Musik” a proposito della pubblicazione – sono uniche nel loro genere e recano il segno dell’inventiva creatrice dell’autore. Le voci del violino e del pianoforte si intrecciano artisticamente fra di loro, così da suscitare continuamente l’attenzione del pubblico. Esse richiedono pari grado di abilità da parte dei due esecutori”. Scritta quattro anni dopo, la Sonata in mi bemolle maggiore K. 481 presenta nei tre movimenti uno straordinario equilibrio formale iscrivendosi tra i frutti della piena maturità mozartiana.
Del Rondò in si minore D. 895 di Schubert il “Wiener Zeitschrift für Kunst” scrisse il 7 giugno 1828: “Siamo stati trasportati in alto sulle ali possenti di una fantasia musicale inesauribile. Pianoforte e violino richiedono interpreti d’eccezione, che siano all’altezza di eseguire passaggi che non dal numero delle ripetizioni hanno ottenuto, per così dire, il diritto di cittadinanza, ma dal succedersi ininterrotto di idee nuove e ispirate. L’interprete subirà il fascino dell’armonia cangiante, di una rara bellezza”.
Alla musica da camera, genere quasi eclissato dalla morte di Schubert, Brahms diede un apporto fondamentale. La Terza Sonata, dedicata ad Hans von Bülow, vide la luce tra il 1887 e il 1888. La partitura presenta una pienezza di suono maggiore rispetto al tono intimistico delle due precedenti sonate per violino e pianoforte. Accusato dalla critica di ricercare effetti esteriori, Brahms riversò una straordinaria creatività nell’invenzione melodica. Il materiale tematico si dispiega in un processo di variazioni e trasformazioni apparentemente infinito.