Care amiche e cari amici,
la programmazione di novembre su Rete Toscana Classica ha molti motivi di interesse.
In questo mese trasmetteremo in diretta ben tre concerti della Camerata strumentale di Prato.
Il primo di questi è il programma inaugurale della Stagione concertistica dell’Orchestra pratese. Il 14 novembre dal Teatro Politeama potrete ascoltare un dittico formato da due capolavori del Novecento, che presentano molteplici aspetti comuni, primo fra tutti quello di essere stati ispirati dal teatro popolare di strada. Si tratta de L’Histoire du soldat di Igor Stravinskij (1918) eseguita nella versione integrale con voce recitante, parte che qui è affidata a un attore sensibile e musicale come Francesco Bolo Rossini. Le viene accostato El retablo de Maese Pedro («Il teatro di burattini di Mastro Pedro», 1922), che Manuel De Falla trasse da un episodio del Don Chisciotte di Cervantes, partitura immersa nelle memorie della musica tradizionale iberica, rivisitata con la limpidezza di un’orchestrazione originalissima di gusto neoclassico. Sul podio del complesso pratese un giovane direttore d’orchestra, Michele Gamba, che ha bruciato le tappe con una carriera segnata da un talento indiscutibile. Nella Stagione scaligera che si è appena conclusa ha diretto ben due nuove produzioni liriche, Médée di Cherubini e la Turandot di Puccini allestita per il Centenario dalla morte del compositore. L’atto unico di De Falla è stato coprodotto dalla Camerata col Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, dove ha debuttato con grandissimo successo nel luglio scorso.
Solo tre giorni dopo, domenica 17 novembre, ci collegheremo col Teatro Metastasio di Prato che celebra con un concerto della Camerata la ricorrenza dei sessant’anni dalla propria riapertura dopo un lungo restauro. Il programma è un omaggio a Pietro Metastasio, il grande poeta settecentesco a cui il teatro pratese fu intitolato. L’impaginazione ripercorre il ruolo determinante dell’autore di quei perfetti drammi per musica nella cultura del Settecento, un primato che fece della lingua italiana un idioma europeo, come mai più sarebbe in seguito accaduto. Sotto la direzione del pratese Simone Ori, specialista del repertorio barocco e classico, il soprano Silvia Frigato e il controtenore Filippo Mineccia intrecceranno un florilegio di arie e duetti tratte da opere su testo di Metastasio intonate da Vivaldi, Pergolesi, Haendel, Hasse, Paisiello e Mozart.
Infine, il 28 novembre, la Camerata ritorna al Politeama coi suoi fiati, impegnati in tre meravigliose partiture di Mozart, Gounod e Dvořák affidate alla direzione di Diego Dini Ciacci.
Vi segnalo inoltre l’inizio, venerdì 29 novembre alle 18.40, di Dialogo della musica antica e della moderna, un piccolo ciclo in quattro puntate realizzato dal Conservatorio Cherubini di Firenze in collaborazione con Rete Toscana Classica e col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze all’interno del progetto Ci sarebbe anche la musica. Il titolo del ciclo l’abbiamo preso a prestito dal celebre trattato omonimo cinquecentesco di Vincenzo Galilei, padre del grande fondatore della Scienza moderna. Alcuni fra i migliori allievi del Conservatorio fiorentino interpreteranno pagine di importanti autori toscani presenti nel prezioso patrimonio musicale della Biblioteca del Cherubini, al fine di far conoscere protagonisti della vita musicale fiorentina dell’Ottocento come Ferdinando Luigi Casamorata, Ermanno Picchi o Giovacchino Maglioni, o pagine poco note di Ferruccio Busoni e di Giacomo Puccini. Nel giorno in cui cade il centenario della morte del compositore lucchese, gli allievi del Conservatorio eseguiranno alcune sue deliziose liriche da camera. Le musiche conservate nella Biblioteca e riportate alla luce verranno accostate in ciascuna trasmissione a una pagina composta espressamente per organico analogo da alcuni fra i migliori studenti delle classi di composizione del Conservatorio, nell’intenzione di stabilire un legame di continuità fra l’eredità dei secoli passati, qui amorosamente custodita, e la freschezza dell’ultimissima generazione di artisti, ai quali Rete Toscana Classica augura un futuro luminoso, cercando di contribuire a farli conoscere, come meritano.
E allora, buon ascolto.
Alberto Batisti