La stagione dal vivo di RTC
Data: 01/12 - 20.30
Trasmettiamo il concerto inaugurale della Stagione 2024-25 della Camerata strumentale di Prato registrato il 14 novembre scorso al Teatro Politeama Pratese. In programma El Retablo de Maese Pedro di Manuel De Falla e L’Histoire du soldat di Igor Stravinskij. Solisti Alberto Batisti (voce recitante), Markos Bindocci (voce bianca), Giovanni Petrini (tenore) e Giacomo Pieracci (basso). La direzione è affidata al giovane Michele Gamba, reduce da importanti impegni alla Scala di Milano, ospite per la prima volta nel cartellone della Camerata.
Presentato lo scorso luglio con grande successo al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, El Retablo de Maese Pedro (Il teatrino dei burattini di mastro Pedro) inaugura la Stagione concertistica della Camerata. L’atto unico di Manuel De Falla si ispira a un episodio del Don Chisciotte di Cervantes, capolavoro della letteratura universale, e alla passione per il teatro di burattini di Federico García Lorca, grande amico del compositore spagnolo. Questo piccolo gioiello ebbe la sua prima esecuzione nel 1923, a Siviglia in forma di concerto, e qualche mese dopo a Parigi fu presentato in una realizzazione scenica. De Falla gioca con modelli tratti dal teatro popolare di strada e dall’antica tradizione dei cancioneiros iberici e li fonde con una scrittura musicale novecentesca elegante e stilizzata, con esiti originalissimi.
Il capolavoro di De Falla è preceduto da una partitura coeva, L’Histoire du soldat, composta nel 1918 da Igor Stravinskij su testi di Charles Ferdinand Ramuz, a ragione annoverata fra i grandi classici del Novecento. Anch’essa è stata concepita come uno spettacolo di strada, trasportabile con facilità da una località all’altra negli anni bui del primo conflitto mondiale.
La fiaba del soldato che vende al diavolo il proprio violino, cioè la propria anima, ha una chiara matrice nel mito di Faust, ma è attinta dalla tradizione delle fiabe russe, raccolte in volume da Afanas’ev nella seconda metà dell’Ottocento. La scrittura musicale è affidata a soli sette esecutori, coi quali Stravinskij inventa una tavolozza timbrica totalmente innovativa rispetto alla strumentazione classica, ispirandosi al jazz e alla musica d’uso, rigenerati con fantasia ritmica di geniale modernità.
Foto di Augusto Biagini