Adriana Lecouvreur, un film-opera su Rai5

Data: 10/03/2021

Ora: 21:15

Luogo: Rai5

Direttore: Asher Fisch

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Musica: Francesco Cilea

Interpreti:

Maurizio, Conte di Sassonia Luciano Ganci
Il principe di Bouillon
 Romano Dal Zovo 
L’abate di Chazeuil
 Gianluca Sorrentino
Michonnet, direttore di scena della Comédie Française 
Nicola Alaimo
Adriana Lecouvreur, della Comédie
 Kristine Opolais 
La principessa di Bouillon
 Veronica Simeoni 
Mad.lla Jouvenot, socia della Comédie
 Elena Borin
Mad.lla Dangeville, 
Aloisa Aisemberg 
Quinault, socio della Comédie 
Luca Gallo
Poisson, socio della Comédie 
Stefano Consolini 
Acrobata 
Davide Riminucci
Ballerina 
Luisa Baldinetti
Maggiordomo 
Michele Piccolo

Regia: Rosetta Cucchi

Adriana Lecouvreur diventa un film-opera su Rai5 prodotto dal Teatro Comunale di Bologna con la regia di Rosetta Cucchi. Sul podio Asher Fisch. Protagonista il soprano Kristine Opolais. L’appuntamento con il capolavoro di Cilea è trasmesso  in prima tv mercoledì 10 marzo alle 21.15.
Adriana Lecouvreur venne rappresentata per la prima volta al Teatro Lirico di Milano il 6 novembre 1902. Francesco Cilea e il librettista Arturo Colautti trassero il soggetto dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé. Questi a loro volta si ispirarono alla figura storica di Adrienne Couvreur, attrice teatrale francese che nel Settecento rivoluzionò il modo di recitare.

“I quattro atti dell’opera diventano quattro spaccati di epoche diverse, con le muse che hanno ispirato il proprio tempo”, spiega Rosetta Cucchi. La vera Adriana Lecouvreur – prosegue la regista – ci racconta il primo capitolo della storia in un retropalco della prima metà del Settecento. Nel secondo atto saltiamo all’Ottocento. Nel terzo atto approdiamo agli anni ’20 del secolo scorso, dove il cinema entra prepotente nella società. Nell’ultimo capitolo arriviamo agli anni ’70 del Novecento in una Parigi dominata dalla Nouvelle Vague. Una sorta di diario intimo di una generazione nuova ma inquieta. Qui la nostra protagonista si confronta con se stessa e con l’immagine che il mondo ha di lei. Come in un film di Jean-Luc Godard, in questo spazio vuoto trova finalmente la sua vera essenza”.

Foto di Andrea Ranzi

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