18/01 - 15.40
La musica di Henri Dutilleux (1916-2013) trae le sue origini dai compositori francesi del primo Novecento, a cui si intrecciano influenze di Béla Bartók e Igor Stravinskij. Influenze provengono anche dalle arti visive, dalla letteratura e dalla poesia: da Baudelaire a Proust e Van Gogh. Nel suo percorso artistico ha riletto i linguaggi tradizionali attraverso le tecniche più recenti.
In apertura ascoltiamo Correspondances per soprano e orchestra, commissionato dai Berliner Philharmoniker nel 2003. La voce solista è quella di Barbara Hannigan mentre Esa-Pekka Salonen dirige l’Orchestre Philharmonique de Radio France.
A seguire The Shadows of Time, cinque episodi per orchestra e tre voci bianche, scritto nel 1997 per Seiji Ozawa e la Boston Symphony Orchestra. Lo ascoltiamo nell’esecuzione di tre voci bianche soliste dalla Maîtrise de Radio France mentre sul podio dell’Orchestre Philharmonique de Radio France ritroviamo Esa-Pekka Salonen. La sezione centrale di questa elegia sul tempo è dedicata a “Anne Frank e tutti i bambini che morirono innocentemente tra il 1945 e il 1995”. I bambini sono evocati dalle voci bianche che chiedono: “Perché noi?”.