14/12 - 18.40
La penultima puntata del ciclo Beethoven 250 prosegue con l’analisi condotta da Marco Mangani sulle composizioni per fiati: oggi è la volta del Settimino op. 20. Eseguito per la prima volta il 2 aprile 1800 insieme alla Prima Sinfonia, il Settimino di Beethoven risponde al modello settecentesco della musica d’intrattenimento, proiettandosi al tempo stesso verso il ‘disimpegno’ dell’imminente stagione Biedermeier. Ma si tratta purtuttavia di un capolavoro di scrittura strumentale; e fu una delle composizioni beethoveniane più amate dal pubblico, come dimostrano le parole ad essa dedicate dal grande poeta statunitense Walt Whitman: “Di tanto in tanto strano, ma per lo più spontaneo”. Beethoven, che tanto doveva a questo lavoro, giunse a odiarlo proprio per la sua popolarità.