24/11 - 15.40
Richard Tucker canta Verdi. Il tenore nato a Brooklyn nel 1913 ha segnato la storia del canto del Novecento con la sua voce epica e malinconica a un tempo. In particolare Ruvn Ticker – questo il suo vero nome – si è imposto come interprete verdiano per la capacità di restituire i molteplici aspetti dei personaggi delle sue opere. Non a caso il successo internazionale arriva nel 1949 con Aida. Così lo ascoltiamo in apertura di questa antologia proprio nel ruolo di Radames, in cui Tucker si distinse per l’intreccio di eroismo e tenerezza. Dopo “Se quel guerrier io fossi… Celeste Aida” passiamo a “Forse la soglia attinse… Ma se m’ è forza perderti” da Un ballo in maschera. Nel ruolo di Riccardo Tucker raggiunse un livello ineguagliato di virtuosismo vocale. E non da meno sono le sue interpretazioni ne I Lombardi alla prima crociata (“La mia letizia infondere… Come poteva un angelo”), ne I due Foscari (“Notte! perpetua notte… Non maledirmi, o prode”) e in Simon Boccanegra (“O inferno!… Sento avvampar nell’anima”). Di Manrico del Trovatore (“Il presagio funesto… Ah si, ben mio”) Tucker sa mettere in luce con eguale sicurezza il lato elegante e quello fiammeggiante. Ascoltiamolo poi in “Oh! fede negar potessi… Quando le sere al placido” da Luisa Miller e in “Ella mi fu rapita… Parmi veder le lagrime” da Rigoletto. In chiusura lo ritroviamo in uno dei ruoli che più ha padroneggiato coniugando impeto e precisione, quello di Alvaro della Forza del destino, da cui ascoltiamo “La vita è inferno all’infelice… O tu che in seno agli angeli”. Accompagna Tucker l’Orchestra dell’Opera di Stato di Vienna diretta da Nello Santi.