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Antonello Manacorda dirige due sinfonie di Franz Schubert sul podio della Kammerakademie Potsdam, di cui è direttore principale dal 2010. Il violinista e direttore torinese ha completato nel 2014 l’incisione del Ciclo di Sinfonie di Schubert per la Sony Classical. Il disco è entrato nella lista delle dieci migliori incisioni del 2015 redatta da Die Welt e ha ottenuto l’Echo Classical Prize. Proseguiamo dunque nell’ascolto di questa integrale con la Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore D 125 e la Sinfonia n. 6 in do maggiore D 589.
Schubert compose la Sinfonia n. 2 in un periodo di grande attività creatività, tra dicembre 1814 e marzo 1815, alla giovane età di 17 anni. Probabilmente il primo movimento, di ampiezza inusuale, fu inizialmente concepito come un’ouverture indipendente. Oltre a questa estensione, la caratteristica più evidente di questa Sinfonia è il tentativo di allontanarsi dalle strutture classiche.
Chiamata “la piccola”, rispetto alla monumentalità dell’altra sinfonia in do maggiore composta nell’ultimo anno di vita e detta “la grande”, la Sinfonia n. 6 fu scritta tra il 1817 e il 1818. Così Schubert concludeva la serie giovanile delle sue sinfonie con un lavoro di transizione verso la maturità, tra anticipazioni della “grande” e omaggi a Rossini, sotto il segno di una singolare vitalità.