20/04 - 12.40
Il concerto diretto da Adrian Boult con la London Philharmonic Orchestra si concentra su due autori: Edward Elgar e Benjamin Britten.
In apertura troviamo la Sinfonia n. 2 in mi bemolle maggiore, op. 63 di Elgar, pioniere del movimento di rinascita della musica inglese che troverà in Britten il suo esponente più noto. Scritta nel 1910, la seconda e ultima sinfonia di Elgar è dedicata alla memoria del re Edoardo VII. A indicare il clima della partitura, il compositore ha scritto sulla prima pagina dello spartito questo verso di Shelley: “Rarely, rarely, comest thou, Spirit of Delight!”.
A seguire i Matinées musicales op. 24, seconda suite orchestrale che Britten dedicò a Rossini. Dopo le Soirées musicales op. 9, pubblicate nel 1936, le Matinées videro la luce nel 1941 su commissione di Lincoln Kirstein per uno spettacolo dell’American Ballet Company. La suite si articola in una Marcia, un Notturno, un Valzer, una Pantomima e un Moto perpetuo.
Torniamo a Elgar con Cockaigne, ‘In London Town’ – Ouverture da concerto, op. 40. Scritto nel 1901, questo brano è più un poema sinfonico che un’ouverture da concerto. Si tratta, come dichiara il titolo, di un’omaggio a Londra tra bande militari e cortei.
Chiudiamo con The Young Person’s Guide to the Orchestra – Variations and Fugue on a Theme of Purcell, op. 34 di Britten. Nato come colonna sonora di un documentario di Eric Crozier sugli strumenti dell’orchestra, il brano è dedicato “con affetto ai bambini di John e Jean Maud: Humphrey, Pamela, Caroline e Virginia, per la loro formazione e il loro divertimento”. The Young Person’s Guide to the Orchestra è concepito in due versioni: una strumentale (quella che ascoltiamo) e una con un testo parlato scritto dallo stesso Crozier di introduzione alle sezioni e agli strumenti.