30/03 - 14.02
Rendiamo omaggio a Emil Gilels ascoltandolo interpretare due concerti di Ciajkovskij e di Brahms con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Fritz Reiner.
Di Piotr Ilijc Ciajkovskij il pianista sovietico esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, op. 23. Le critiche di Rubinstein si erano incentrate soprattutto sulla scrittura pianistica giudicata addirittura ineseguibile e anche nella stesura definitiva il Concerto in si bemolle minore conserva difficoltà tecniche impressionanti.
Di questo concerto, composto tra il 1874 e il 1875, Ciajkovskij scriveva a Nadezda von Meck: “I rapporti del pianoforte e dell’orchestra sono del tutto diversi. Qui i colori dell’uno non si saprebbero mescolare con quelli dell’altra perché i suoni percussivi del pianoforte suonano sempre indipendentemente da ogni altra combinazione sonora. Tuttavia, il conflitto scoppia fra due avversari di forze uguali perché alla potenza dell’orchestra e alla sua infinita varietà di colori tiene testa questo avversario minuscolo, inverosimile ma risoluto, il quale riuscirà vittorioso se il pianista è dotato. In questa lotta risiedono dei tesori di poesia e molte possibilità esaltanti per un compositore”.
A seguire ascoltiamo il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore, op. 83 di Johannes Brahms. Scritto nel 1881 e dedicato al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l’istruttore degli studi giovanili ad Amburgo, il Concerto si avvicina per la sua grandiosità più a una Sinfonia che a un Concerto classico-romantico. Non a caso si articola in quattro tempi invece dei canonici tre.