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Vladimir Horowitz suona quattro brani di Franz Liszt. Il primo è Funérailles n. 7 da Harmonies poétiques et réligieuses in una registrazione storica del 1932. A seguire tre Rapsodie ungheresi – in ordine di ascolto la n. 6, la n. 15 e la n. 2 – in una registrazione storica del 1942. A trent’anni dalla morte del grande pianista nato a Kiev nel 1903 e diventato cittadino statunitense nel 1945, ricordiamo questo “artista totale”. Così lo definì Gianandrea Gavazzeni: “Fu questo che mi colpì, quando lo sentii per la prima volta nel 1932 alla Società del Quartetto di Milano. Totale. Grande poesia e, quando lo spartito lo richiedeva, immensa potenza che trasformava il pianoforte in un’ intera orchestra”.