17/12 - 15.40
Meno nota della Missa Solemnis, op. 123, la Messa in do maggiore, op. 86 di Ludwig van Beethoven si distingue per il suo carattere innovativo. Rispetto alle precedenti partiture sacre di Haydn, questa prima Messa di Beethoven presenta fin dall’inizio caratteri insoliti, primo fra tutti la calda intimità che pervade il Kyrie, il Benedictus e l’Agnus Dei. Pur iscrivendosi nei canoni della scrittura polifonica, la Messa in do maggiore fa dell’orchestra una coprotagonista per l’indipendenza tematica e le inedite combinazioni strumentali. Beethoven la scrisse nel 1807 su commissione del principe Nicola Esterhàzy come regalo per l’onomastico della moglie. Eseguita nello stesso anno nel castello di Eisenstadt, la Messa op. 86 non incontrò il favore del principe, che la giudicò, appunto, troppo innovativa.
Ve la proponiamo nell’esecuzione della New Philharmonia Orchestra e del New Philharmonia Chorus diretti da Carlo Maria Giulini, con il soprano Elly Ameling, il contralto Janet Baker, il tenore Theo Altmeyer e il basso Marius Rintzler.