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Gustav Mahler scrisse la Quinta sinfonia durante l’estate del 1901 e del 1902. La prima esecuzione avvenne a Colonia nel 1904 diretta dall’autore. Poco dopo fu eseguita a Praga e a Berlino con esiti contrastanti che indussero il compositore a rivedere la partitura e a pubblicarla in altre due versioni. A queste si aggiunge quella pubblicata nel 1964 da Peters a Vienna per la Internationale Gustav Mahler Gesellschaft.
Siamo di fronte a un’opera della maturità. A quarant’anni Mahler era tra i più stimati direttori d’orchestra dell’epoca e un compositore eseguito in importanti manifestazioni musicali. Dopo le prime quattro sinfonie, dette Wunderhorn-symphonien per il legame con le liriche medioevali popolari pubblicate da Arnim e Brentano con il titolo Das Knaben Wunderhorn, Mahler abbandona la fonte d’ispirazione letteraria. Così la Quinta Sinfonia segna il distacco del compositore dal riferimento al mondo dei Lieder e delle loro atmosfere fiabesche. L’abbandono del canto come matrice dei materiali tematici spinge verso uno sviluppo musicale più serrato in cui i gesti orchestrali si dilatano.
La ascoltiamo nell’esecuzione dei Berliner Philharmoniker diretti da Herbert von Karajan.