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Herbert von Karajan si avventura in Scandinavia sulle tracce di due compositori: il norvegese Edvard Grieg e il finlandese Jean Sibelius.
Di Edvard Grieg ascoltiamo le due suites da Peer Gynt: la n. 1 op. 46 del 1888 e la n. 2 op. 55 del 1891. Le due suites sono tratte dalle musiche di scena composte da Grieg tra 1874 e il 1875 per il dramma di Henrik Ibsen su richiesta dello stesso drammaturgo. Peer Gynt debuttò al Teatro di Oslo con grande successo nel 1876.
Ancora una suite di Grieg: Dai tempi di Holberg, Suite in stile antico per orchestra d’archi, op. 40 del 1884. Si tratta di un omaggio al drammaturgo norvegese – ma danese per lingua e cultura – Ludvig Holberg, vissuto tra il 1684 e il 1754. La suite si articola in cinque movimenti: Preludio, Sarabanda, Gavotta, Aria e Rigaudon. Cinque momenti musicali in stile settecentesco per rievocare il clima dell’epoca di Holberg.
Passiamo poi a tre brani di Jean Sibelius. Il primo è il celebre Valse triste, op. 44, composto nel 1904 come musica di scena per il dramma Kuolema (La morte) di Arvid Järnefelt, cognato di Sibelius. Il secondo è Il cigno di Tuonela, Leggenda op. 22 n. 3, terzo dei quattro poemi sinfonici che formano il ciclo intitolato Lemminkäinen, suite per orchestra op. 22, scritta tra il 1893 e il 1895 e sottoposta a revisione sia nel 1897 che nel 1900. Tuonela è il regno della morte, circondato da un fiume su cui scivola un cigno nero, presagio di morte. Il terzo è Finlandia, poema sinfonico op. 26, scritto nel 1899 per celebrare l’indipendenza del Granducato di Finlandia dalla Russia e diventato simbolo dell’irredentismo nazionale.
Tutti i brani sono eseguiti dai Berliner Philharmoniker.