18/10 - 17.51
Il grande pianista russo Vladimir Ashkenazy, oggi ottantasettenne, interpreta due pagine di Alexander Skrjabin.
In apertura troviamo i Due Poemi op. 32: n. 1: Andante cantabile – n. 2: Allegro, con eleganza, con fiducia. Scritti nel 1903, questi due poemi contengono echi del pianismo chopiniano ma in un orizzonte che già guarda oltre l’orizzonte tonale.
A seguire la Sonata n. 7 op. 64 “Messa bianca”, pagina da cui emerge con particolare evidenza la vocazione esoterica di Skrjabin. Fu lo stesso compositore a definirla “l’ultima danza prima della smaterializzazione”. Scritta nel 1911 come una sorta di esorcismo rispetto alla Sonata n. 6, al clima inquietante di quest’ultima contrappone un’armonia estatica quasi impersonale.