Aldo Ciccolini suona due Concerti per pianoforte e orchestra di Piotr Ilijč Čajkovskij e di Sergej Rachmaninov in una registrazione del 1957. Con il grande pianista italiano c’è l’Orchestre National de la Radiodiffusion Française diretta da Costantin Silvestri.

In apertura ascoltiamo il Concerto n. 1 in si bemolle minore op. 23 per pianoforte e orchestra di Čajkovskij. Scritto tra il 1874 e il 1875 e giudicato ineseguibile da Rubinstein, questo Concerto presenta anche nella stesura definitiva notevoli difficoltà tecniche. “I rapporti del pianoforte e dell’orchestra – scriveva Ciajkovskij a Nadezda von Meck – sono del tutto diversi. Qui i colori dell’uno non si saprebbero mescolare con quelli dell’altra perché i suoni percussivi del pianoforte suonano sempre indipendentemente da ogni altra combinazione sonora. Tuttavia, il conflitto scoppia fra due avversari di forze uguali perché alla potenza dell’orchestra e alla sua infinita varietà di colori tiene testa questo avversario minuscolo, inverosimile ma risoluto, il quale riuscirà vittorioso se il pianista è dotato”.

A seguire il Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov. Si tratta di una delle pagine più note del compositore russo. Scritto nel 1901, è dedicato allo psichiatra Nikolaij Dahl. La struttura è quella classica in tre movimenti: Moderato – Adagio sostenuto – Allegro scherzando. Anche qui la scrittura virtuosistica mette a dura prova l’interpreta e il pianoforte ha un ruolo preminente rispetto all’orchestra, che accompagna e si contrappone allo strumento solista in un raffinato sviluppo.