22/02 - 15.40
Oggi pomeriggio vi proponiamo tre meditazioni contemporanee firmate da Tōru Takemitsu, Luciano Berio e Igor Stravinskij.
Partiamo dal Requiem per orchestra d’archi di Tōru Takemitsu, probabilmente il più importante compositore giapponese del ventesimo secolo, venuto a mancare nel 1996. Il suo Requiem fu elogiato, già al suo apparire nel 1957, da Igor Stravinskij, di cui ascoltiamo in chiusura i Requiem Canticles. La composizione, elaborata tra il 1965 e il 1966 in nove sezioni, si ispira alla Messa da Requiem cattolica, di cui Stravinskij utilizza però solo alcune parti.
Tra queste due pagine troviamo Requies, scritto da Luciano Berio tra il 1983 e il 1985 in memoria di Cathy Berberian. Così lo descriveva lo stesso Berio: “Un’orchestra suona una melodia. Piuttosto, descrive una melodia: ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e un’eco può descrivere un suono. La melodia si svolge incessante ma discontinua, attraverso ritorni e digressioni, attorno a un centro mobile, lontano, forse indecifrabile a chi ascolta”.
Il Requiem per orchestra d’archi di Takemitsu è eseguito dalla Saito Kinen Orchestra diretta da Seiji Ozawa.
È invece lo stesso Berio a dirigere la London Sinfonietta in Requies. Infine Bernard Haitink dirige la Royal Concertgebouw Orchestra nei Requiem Canticles di Stravinskij con il mezzosoprano Sophia Van Sante, il basso Günter Reich e il Coro da camera olandese.