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La Falce, egloga orientale in un atto su libretto di Arrigo Boito, Alfredo Catalani la scrisse nel 1875 come saggio finale per il diploma al Conservatorio di Milano. Nato a Lucca nel 1854 e morto prematuramente di tisi nel 1893, a Milano Catalani si legò agli ambienti della Scapigliatura. Raggiunse la notorietà con La Wally, scritta tra il 1889 e il 1891 e definita da Gustav Mahler “la migliore opera italiana”.
La Falce alterna pagine tradizionali, di scoperta maniera verdiana, e influenze wagneriane evidente nella mancanza di cesure tra i numeri della partitura. La storia ruota intorno alla passione che lega Zohra, una fanciulla araba sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia, a un giovane falciatore sullo sfondo di una terra desolata. Il preludio, strutturato come un poema sinfonico, viene eseguito anche come pezzo a sé stante.
Ascoltiamo l’opera nell’esecuzione dell’Orchestra dell’Opera Ucraina di Dniepropetrovsk diretta da Silvano Frontalini. Il soprano Paola Romanò è Zohra mentre il tenore Carlo Torriani è il Falciatore. Completa il cast il Coro Filarmonico di Pesaro.