Data: 11/02/2023
Ora: 16:00
Città: Firenze
Luogo: Teatro della Pergola
Musica: Janáček, Vustin, Beethoven, Dvořák
Solista: Leif Ove Andsnes, pianoforte
Leif Ove Andsnes esegue l’integrale dei Quadri Poetici op. 85 di Antonín Dvořák per la prima volta al Teatro della Pergola di Firenze. Dopo il successo riscosso la scorsa settimana alla Carnegie Hall di New York, il pianista norvegese replica il recital con musiche di Janáček, Vustin, Beethoven e Dvořák. Andsnes è ospite nella Stagione degli Amici della Musica di Firenze sabato 11 febbraio alle ore 16.
Andsnes ha dichiarato di conoscere i Quadri Poetici di Dvořák da quando era ragazzo ma di essere arrivato a studiarli bene solo nel tempo concesso dalla pandemia. “Dvořák usa il pianoforte in modo molto colorato e versatile – ha aggiunto il pianista – ogni pezzo ha nuove trame, nuove tecniche. Per me questo ciclo rappresenta davvero il grande ciclo pianistico ceco”.
La nazionalità ceca collega Dvořák a Janáček. La sua sonata 1.X.1905 commemora un lavoratore ceco appena ventenne ucciso da un militare tedesco durante una manifestazione politica. Quest’opera assume una particolare rilevanza oggi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, spingendo Andsnes ad accostarla al brano Lamento del compositore russo Alexander Vustin. Completa il programma la Sonata n. 31 in la bemolle maggiore, op. 110 di Beethoven.
Appassionato di musica da camera, Andsnes è il Direttore Fondatore del Rosendal Chamber Music Festival. È stato co-direttore artistico del Risør Festival of Chamber Music per quasi due decenni. Nel 2012 è stato direttore musicale dell’Ojai Music Festival in California. Nel 2013 è stato inserito nella Gramophone Hall of Fame e ha ricevuto lauree honoris causa dalla Juilliard School di New York (2016) e dall’Università di Bergen in Norvegia (2017).
Andsnes ha diretto dal pianoforte la Mahler Chamber Orchestra nei cicli completi di Concerti di Beethoven. La sua discografia abbraccia un repertorio che va da Bach ai nostri giorni. Nominato undici volte ai Grammy, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui sei Gramophone Awards.
Foto di Gregor Hohenberg.