In occasione della mostra Hagoromo di Massimo Bartolini, dedichiamo uno speciale al lavoro di Gavin Bryars in Toscana. La trasmissione è curata da Kathryn Bosi e realizzata in collaborazione con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Per la mostra, visitabile al Centro Pecci dal 16 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, Bartolini ha appositamente costruito un’installazione sonora intitolata In là. Una parete continua di tubi innocenti è stata trasformata in uno strumento musicale in cui i tubi diventano canne d’organo.
Gavin Bryars – uno degli esponenti più importanti della musica di ricerca emersa tra gli anni Sessanta e Settanta – ha composto una partitura polifonica per quest’opera. La parete-organo diffonde una melodia diversa in ogni stanza che attraversa. Il componimento crea così un paesaggio sonoro stratificato e sempre in movimento a seconda dei tempi e modi in cui lo spettatore si muove nello spazio. Come suggerisce il titolo – che allude anche alla tonalità (La) dominante del pezzo – la musica è sempre “oltre”, di là a venire. Mai completamente esperita da un singolo ascoltatore nella sua interezza.
La trasmissione ripercorre gli altri lavori realizzati da Bryars in Toscana. A partire dalla lunga e fruttuosa collaborazione con The Harvard Center for Italian Renaissance Studies che ha sede a Villa I Tatti, appartenuta al critico d’arte e connoisseur Bernard Berenson.
Gavin Bryars è nato nello Yorkshire nel 1943. La sua musica è conosciuta e apprezzata in Europa e nel modo anglo-sassone. La sua opera innovativa e multimediale The Sinking of the Titantic gli ha valso un grande apprezzamento, ma dobbiamo ricordare anche il concerto in memoria del disastro di Lockerbie e il suo commovente Cadmun Requiem. Ha scritto moltissime composizioni per orchestra, gruppi da camera, danza, teatro e voce. Ha composto molte pagine per celebri gruppi vocali che si dedicano principalmente alla musica antica come Hilliard Ensemble, Orlando Concert, Trio Medieval, Fretwork e Red Byrd.