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Vi proponiamo due esempi di musica da camera di Piotr Ilijc Ciajkovskij: il Quartetto per archi n. 1 in re maggiore, op. 11 del 1871 e il Sestetto Souvenir de Florence (scritto e revisionato tra il 1887 e il 1892) eseguiti dal Quartetto Borodin con Yuri Yurov alla seconda viola e Mikhail Milman al secondo violoncello per il sestetto.
Completano l’esiguo catalogo cameristico del compositore russo qualche Adagio e Allegro per trio, quartetto e quintetto d’archi (1862 – 1865), altri due Quartetti (1874 e 1876), un Trio (1881-1882) .
Cajkovskij scrisse il primo dei tre Quartetti opera 11 per realizzare una serata concertistica di sue musiche destinata ad aumentare le scarse entrate. Il Quartetto si sviluppa in bilico tra classicismo e citazioni popolari russe.
Il Sestetto è un omaggio a Firenze, in cui il musicista soggiornò nel 1890 durante la stesura de La Dama di picche. Scritta di getto nel 1980, la partitura venne eseguita in forma privata alla presenza di Glazunov e Ljadov. Le riserve espresse da questi spinsero Cajkovskij a rivedere lo Scherzo e il Finale. Nella nuova versione venne eseguito a Pietroburgo il 7 dicembre 1892, a meno di un anno dalla morte del compositore.