Shéhérazade tra fine ‘800 e inizio ‘900

09/07 - 17.04

Oggi pomeriggio vi proponiamo due ritratti di Shéhérazade, eroina de Le mille e una notte, schizzati tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Del 1888 è la Suite sinfonica op. 35 che Nikolaj Rimskikj-Korsakov dedica alla protagonista del celebre novelliere arabo. La partitura si articola in quattro movimenti: Il mare e la nave di Sinbad; Il racconto del principe Kalendar; Il giovane principe e la giovane principessa; Festa a Bagdad, il mare, la nave s’infrange contro la roccia magnetica. “Il programma che mi ha guidato nella composizione di Sheherazade – scriveva il compositore russo – consiste in episodi separati e senza alcun legame tra di loro. Il legame è costituito da brevi introduzioni alla prima, alla seconda e alla quarta parte e da un intermezzo nella terza scritti per violino solo, che rappresentano la stessa Sheherazade mentre narra al terribile sultano i suoi racconti meravigliosi”. L’ascoltiamo nell’esecuzione della London Symphony Orchestra diretta da Igor Markevitch.

Del 1903 è invece la Shéhérazade scritta da Maurice Ravel su versi di Tristan Klingsor. Si tratta di tre poemi per canto e orchestra che ascoltiamo nell’interpretazione del soprano Margaret Price con la London Symphony Orchestra diretta stavolta da Claudio Abbado. Nel trittico – formato da Asie, La flûte enchantée e L’indifférent – si coglie l’eco della vocalità che caratterizza Pelléas et Mélisande di Debussy, a cui il giovane Ravel aveva assistito l’anno precedente.

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