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Nato nel 1937 in Russia, Vladimir Ashkenazy si è misurato con tutta la letteratura musicale. Stamani lo ascoltiamo nel Concerto n. 2 di Brahms. Zubin Mehta dirige la London Symphony Orchestra. Scritta nel 1881 e dedicata al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l’istruttore degli studi giovanili ad Amburgo, questa partitura si avvicina per la sua grandiosità più a una Sinfonia che a un Concerto classico-romantico. Non a caso si articola in quattro tempi invece dei canonici tre. Francesco Dilaghi ha definito il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83 “l’autorevole risposta di Brahms al modello lisztiano di concerto-sinfonia”.