Negli Anni Trenta Paul Wittgenstein, pianista austriaco rimasto vittima di una ferita di guerra, commissiona due lavori singolari. Entrambi per la sola mano sinistra e orchestra, sono diametralmente diversi tra loro. Ne sono autori Ravel, che aveva appena concluso la composizione del Concerto in sol, e Prokofiev, che firma così il suo Quarto Concerto. Ma il panorama si era già da alcuni anni esteso anche al Nuovo Mondo, dove George Gershwin dava vita al suo esperimento di un “jazz sinfonico”. Intanto Bartók, in Ungheria, presentava il suo Secondo Concerto, solido caposaldo del repertorio novecentesco.