17/05 - 17.07
Ascoltiamo tre esempi di musica vocale composti da Gian Francesco Malipiero nell’arco del decennio compreso tra il 1940 e il 1950.
In apertura troviamo le Quattro vecchie canzoni per una voce e sette strumenti cantate dal soprano Gabriella Costa con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Maffeo Scarpis. Scritte nel 1940, queste pagine hanno testi di autori diversi. Il testo della prima è di una canzone a ballo del 16esimo secolo. Le parole dei brani successivi sono in ordine di Cino da Pistoia, di Giovanni Boccaccio e di Bonagiunta Urbiciani.
A seguire le Cinque favole per voce e piccola orchestra cantate dal mezzosoprano Damiana Pinti con la Camerata Strumentale «Città di Prato» diretta da Marzio Conti. Scritte nel 1950, sono intitolate I topi, Del corvo e sua madre, Del serpente e Giove, Del cigno e la cicogna e Del lupo e la gru. I testi sono di Anonimi del 16esimo secolo.
In chiusura Li sette peccati mortali, per coro e pianoforte composti nel 1946 sui sonetti di Fazio degli Uberti nell’esecuzione di Marina D’Ambroso al pianoforte e dell’Athestis Chorus diretti da Filippo Maria Bressan.