I ritratti di Pietro Costa

Data: 23/04/2022

Città: Prato

Luogo: Palazzo Pretorio

Fino a 31/07/2022

Artista: Pietro Costa

Pietro Costa, /ri.tràt.ti/ /ˈpôrˌtrāts/, a cura di Chiara Spangaro, presenta per la prima volta al pubblico una selezione di ritratti eseguiti dall’artista tra il 2018 e il 2022. La mostra si inaugura sabato 23 aprile e rimarrà aperta fino al 31 luglio al Museo di Palazzo Pretorio a Prato.

Bloodworks

Le opere sono una selezione della serie Bloodworks, che l’artista ha intrapreso dalla fine degli anni ottanta. Questi ritratti indagano il tema dell’identità tra arte e scienza, il concetto di ritratto fisico e biologico e la rappresentazione dell’io tra unicità e comunità. Le opere sono eseguite con il sangue del soggetto ritratto utilizzato come pigmento tra due fogli di mylar.
La mostra valorizza il legame dell’artista con la città toscana, dove Costa ha lavorato alla prima serie dei Family Portraits, otto ritratti realizzati nel 2019 che attraversano tre generazioni della famiglia Gori, a partire dal patriarca Giuliano, storico collezionista e mecenate pratese.

Il catalogo bilingue – italiano e inglese, edito da Silvana Editoriale – contiene un saggio dello storico, critico e poeta Robert Morgan, un testo scientifico del biologo Policarp Hortola dell’Università di Barcellona, un testo critico della curatrice della mostra, Chiara Spangaro, e un intervento a cura della direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio, Rita Iacopino.

L’artista

Pietro Costa (1960) risiede a New York dove è emigrato con la famiglia nel 1972. Attualmente divide il suo tempo tra gli Stati Uniti e l’Italia.
La sua pratica attraversa disegno, pittura, scultura, e installazioni site-specific impiegando un ampio vocabolario che comprende la natura, la luce, i metalli, il fuoco, le plastiche, le cere, il vetro, le parole e il sangue.
Nel 2017 ha fondato Bacas — Borghi Antichi Cultura Arti e Scienze, un centro con due identità nazionali per la cultura, le arti e la scienza. Bacas nel 2018 ha realizzato una programmazione che si è svolta nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, patrimonio mondiale dell’Unesco.

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