Il tempo in cui Beethoven scrisse i suoi cinque capolavori è anche un momento in cui la forma del concerto per pianoforte e orchestra conosce in area austro-tedesca una capillare diffusione. Un repertorio per lo più oggi rimasto escluso dal repertorio corrente, ma che può in vari casi riservare interessanti sorprese. Ma è soprattutto con Carl Maria von Weber che la forma e il linguaggio pianistico conoscono un nuovo impulso e nuovi sviluppi, resi possibili anche dai miglioramenti tecnici nella costruzione degli strumenti.