20/09 - 10.40
Daniel Barenboim dirige i Berliner Philharmoniker in un programma interamente dedicato a Ludwig van Beethoven.
In apertura il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in do maggiore op. 15, in cui Barenboim è impegnato anche come solista. L’esordio del Beethoven pianista-compositore avviene con il Concerto in si bemolle op.19, che dichiara con evidenza il suo debito nei confronti della straordinaria eredità lasciata in questo genere da Mozart. Pressoché contemporaneo all’op.19, l’op.15 presenta una concezione sinfonica più vigorosa e richiede un maggior virtuosismo pianistico.
A seguire il pianista e direttore d’orchestra argentino-israeliano propone la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92. Composta tra il 1811 e il 1812 in una stazione termale boema dove il musicista sperava di poter contrastare la sordità che lo stava assalendo, la Settima si articola in quattro movimenti: Poco sostenuto, vivace – Allegretto – Presto – Allegro con brio. La domina un sentimento gioioso espresso attraverso soluzioni tanto innovative da scandalizzare parte dei contemporanei. Richard Wagner la definì “l’apoteosi della danza. È la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali”.