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Il trio formato dal pianista Walter Gieseking, dal violinista Gerhard Taschner e dal violoncellista Ludwig Hoelscher esegue pagine di Brahms, Schubert e Ravel.
Composto nel 1886, il Trio per pianoforte, violino e violoncello op. 101 in do minore di Johannes Brahms si articola in quattro movimenti: Allegro energico – Presto non assai – Andante grazioso – Allegro molto. Dopo averlo ascoltato, Clara Wieck scriveva: “Che lavoro! Assolutamente geniale per passione, forza di idee, grazia e poesia! Prima d’ora nessun’altra opera di Brahms mi ha tanto trascinato”.
“Passivo, femminile, lirico”: cosi Robert Schumann definì il Trio per pianoforte, violino e violoncello in si bemolle maggiore, op. 99 D 898 scritto da Franz Schubert nel 1828. I quattro movimenti sono: Allegro moderato – Andante un poco mosso – Scherzo. Allegro. Trio – Rondò. Allegro vivace. Capolavoro incompreso al suo apparire, di fronte a questo Trio “tutte le angosce della nostra condizione umana scompaiono – proseguiva Schumann – e tutto il mondo è di nuovo pieno di freschezza e di luce”.
Classicismo e atmosfere basche si intrecciano nel Trio per pianoforte, violino e violoncello in la minore di Maurice Ravel. Composto nel 1915, si articola anch’esso in quattro movimenti: Modéré – Pantoum. Assez vite – Passacaille. Très large – Final. Animé.