24/06 - 12.40
Leonard Bernstein dirige quattro pagine di Aaron Copland dal podio della Columbia Symphony Orchestra. Del compositore newyorkese, scomparso nel 1990 all’età di novant’anni, ascoltiamo in apertura Music for the Theatre, suite in cinque parti per piccola orchestra. Scritta nel 1925, la suite non rimanda a uno spettacolo: “La musica sembrava suggerire una certa atmosfera teatrale – ha dichiarato Copland – così ho scelto questo titolo”. Vi si trovano idiomi jazz che scandalizzarono il pubblico delle sale da concerto.
Nel 1927 la Boston Symphony Orchestra diretta da Serge Koussevitzky esegue il Concerto per pianoforte e orchestra nei tempi Andante sostenuto e Molto moderato (molto rubato). Al pianoforte lo stesso Copland. La stroncatura della critica fa sì che la partitura rimanga accantonata per due decenni, finché nel 1946 Leonard Bernstein la porta al successo.
Saltiamo poi al 1962 con Connotations for orchestra, dedicato a Bernstein e alla New York Philharmonic Orchestra. In questa pagina astratta di impostazione seriale, Copland si era proposto di esprimere “qualcosa delle tensioni, delle aspirazioni e del dramma inerenti alla vita contemporanea”.
Torniamo infine agli anni compresi tra il 1932 e il 1936, in cui vede la luce El Salon Mexico. Il titolo è quello di una sala da ballo di Città del Messico. Temi popolari tratti dal repertorio del folklore messicano vi sono elaborati con grande senso del ritmo e del colore.