18/04 - 22.22
Dedichiamo la nostra seconda serata a La zattera della Medusa, Oratorio volgare e militare in due parti di Hans Werner Henze. Lo ascoltiamo nell’esecuzione della Sinfonieorchester des Norddeutschen Rundfunks diretta dall’autore. Le voci soliste sono di Edda Moser (La Morte), Dietrich Fischer-Dieskau (Jean-Charles) e Charles Regnier (Caronte). Completano il cast il Rias Kammerchor e i Membri del coro di voci bianche St. Nikolai.
“Lo spartito di questo oratorio è stato scritto negli anni 1967-68 – ha dichiarato Henze – dopo una progettazione durata qualche anno e dopo che Ernst Schnabel, il poeta, al quale devo anche l’idea di base, concluse il libretto. Il lavoro consiste nella lettura cantata del diario di bordo di una zattera in avaria nel mare aperto, carica di gente in fin di vita. Costoro sono uomini del terzo mondo, vittime della disumanità di egoisti che appartengono al mondo dei ricchi e dei potenti. È Ernst Schnabel che ha avuto l’idea teatrale di dividere la scena dell’esecuzione musicale in due parti, di cui una è destinata ai vivi, l’altra ai morti. Caronte, il barcaiolo, voce recitante, fa da intermediario tra i due mondi, che sono separati l’uno dall’altro anche nella scelta degli strumenti: ai vivi sono associati gli strumenti del respiro (i fiati), mentre i morti, che al momento di entrare nel nuovo regno subito intonano l’italiano antico (dall’Inferno dantesco), sono accompagnati solo dagli archi.”